Vocalità intensa e inconfondibile, cifra stilistica da fuoriclasse e penna dal forte impatto emozionale sono i tratti distintivi di Zippe, che dopo l’esordio nel 2020 con “Fragili” ed il successo ottenuto con il suo ultimo singolo, “Mi nascondo da te”, torna nei digital store con “Bonsoir” (distr. Artist First), il suo primo album che racchiude tutte le sfumature della sua anima tradotta in musica.
Scritto nell’arco degli ultimi due anni, attraversati dalla pandemia globale e dalla conseguente destabilizzazione ed eversione scaturita in tutti noi, il disco è un concentrato di riflessioni ed esperienze, un forziere in cui ogni ascoltatore può rifugiarsi per riporre i propri ricordi, a cui attingere ogni qualvolta il cuore ne senta il bisogno.
Ricordi, gioie, delusioni, rimpianti, lacrime e risate si susseguono in un camaleontico mosaico realizzato con i frammenti di ciò che siamo, polaroid di vita che si inseriscono nell’album del nostro percorso personale, incollate alle pareti più intime di noi e incorniciate dalle vibrazioni interiori che, come una scossa, si originano dalla fusione di mente e battiti per colmare e corroborare tutti i nostri sensi di emozione.
La scelta del titolo e della title track, attualmente in rotazione radiofonica, è l’emblema della visione artistica duttile e polivalente di Zippe: “Bonsoir”, dal francese “Buonasera”, simboleggia infatti l’inizio o la fine di un frangente, di un arco temporale; tutto dipende da quando viene detto, augurato, pronunciato. Un giorno che volge al termine con l’arrivo del tramonto, o una serata che, da esso, prende vita. La possibilità di scegliere come agire e, ove non ci è possibile, come reagire alle azioni altrui.
Un recinto libero, libero di aprirsi al mondo o verso di esso, entro il quale svestirsi dall’armatura sociale per riscoprire la propria essenza attraverso ciò che vi abbiamo inserito e che fa parte di noi, di quella serie di scatti nitidi e indelebili che raccontano chi siamo, per ricordarlo non tanto agli altri, ma a noi stessi, quando perdiamo la rotta, il nostro faro guida.
«Il brano che dà il nome al disco – dichiara l’artista -, è la sintesi del disco. Perché dovermi tirare indietro se il desiderio di fare qualcosa è molto forte? Uccide prima l’ansia nella scelta o il rimorso di non aver fatto nulla? Io che “perdo tempo a cercarla” e continuo a cercarla perché ne ho bisogno e perché “piccole cose mi ricordano un pò te”. Nonostante non mi piaccia etichettare la mia musica, credo di poter definire questo brano “super pop”, con sonorità house ed è proprio questo che lo rende speciale. Mi piace definirlo un “viaggione”, perché è davvero difficile stare fermi ascoltandolo e facile entrare nel mood romantico attraverso le parole del testo. La Prima strofa è molto semplice, ma non banale, mentre il ritornello è super avvolgente; rimane in testa con una melodia molto chill. Nella seconda strofa, il testo si complica con giochi di parole, rime e assonanze tutt’altro che scontate. Ed è proprio lì che prende piede la struttura finale del brano. Non riuscirai più a fermarti. Piccoli pezzi ben precisi che si uniscono in un mega puzzle dai vari colori sonori».
Sonorità freschissime e ricercate, curate dal tocco incantato di Dema, avvolgono testi senza tempo, o per meglio dire, figli di un’età oltre le mode e le convenzioni del tempo, guidando l’ascoltatore tra le carrozze di un binario emotivo che viaggia nella stessa direzione dei sogni, tra quelli realizzati, quelli infranti e quelli ancora rinchiusi, per timore, auto sabotaggio o disillusione, nel cassetto del cuore.
Vocalità intensa e inconfondibile, cifra stilistica da fuoriclasse e penna dal forte impatto emozionale sono i tratti distintivi di Zippe, che dopo l’esordio nel 2020 con “Fragili” ed il successo ottenuto con il suo ultimo singolo, “Mi nascondo da te”, torna nei digital store con “Bonsoir” (distr. Artist First), il suo ...
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