Fasi vuole essere una fotografia di un momento storico particolare, un periodo dove l’equilibrio tra il giorno e la notte sembrava non esiste più. Un periodo dove tutto il mondo è stato costretto a perdere qualcosa.
«Lungo quei giorni – dichiara l’artista – il tempo sembrava distorto, mentre fuori dalla finestra si alternavano comunque Sole e Luna. Buio e luce, in una continua e perenne situazione di caos e crisi, economica e sociale.
Trovai conforto nella continuità con il quale il Sole e la Luna si inseguono instancabilmente, donando equilibrio e sollievo dal buio.
In quel preciso momento capii di voler scrivere un disco che fluisse come un romanzo, un’accurata analisi di ogni emozione donata da ognuna delle quattro fasi di quelle lunghissime e vuote giornate».
Una Fase è un periodo, che ha un inizio, uno svolgimento e una conclusione.
Spesso segna cambiamenti rispetto a un momento o uno stato precedente.
Vedendo tutto quello che accadeva fuori, pensai che la società non ne sarebbe mai uscita uguale a prima. Magari fortificata, magari più impaurita.
Fasi rappresenta un cambiamento stilistico netto per l’artista civitavecchiese:
«Durante quest’ultimo periodo, stando a stretto contatto con la musica, musicisti e artisti impegnati in diversi campi, ho sviluppato un’esigenza comunicativa diversa da quella avuta negli anni precedenti. Desideravo inserire in Fasi questa mia sensazione di cambiamento, questa mia maggiore empatia e sensibilità.
Per me rappresenta solo un inizio di un rapporto sincero con l’arte che creo».
Fasi vuole essere una fotografia di un momento storico particolare, un periodo dove l’equilibrio tra il giorno e la notte sembrava non esiste più. Un periodo dove tutto il mondo è stato costretto a perdere qualcosa. «Lungo quei giorni – dichiara l’artista – il tempo sembrava distorto, mentre fuori dalla finestra si alternavano comunque ...
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